Nessuno conosce il mio nome
Anna Grue, Nessuno conosce il mio nome, Marsilio 2013, 352 p.
Questo giallo si svolge nella tranquilla cittadina di Christianssund, affacciata su un fiordo pittoresco non lontano da Copenaghen, con un delizioso porticciolo, un quartiere di ville eleganti e un’orribile zona pedonale.
Una donna delle pulizie viene barbaramente assassinata nei locali della ditta dove lavora. Chi poteva avere interesse a ucciderla? Dell’indagine viene incaricato il commissario Flemming Torp, il quale coinvolge il suo amico Dan Sommerdahl perché il delitto si è svolto nella sua agenzia pubblicitaria. Dan è un brillante pubblicitario in temporanea crisi esistenziale nonostante una moglie affettuosa, figli grandi e un vecchio labrador molto amato. Dan identifica la vittima, Lilliana, col solo nome di battesimo. Ben presto si scopre che nessuno sa niente di lei, sembra che sia spuntata dal nulla, le indagini non portano in nessuna direzione. La conoscenza delle abitudini e delle relazioni tra i colleghi e il suo senso dell’osservazione si rivelano doti preziose nella sua nuova carriera di detective. Cinico e sentimentale, brillante e spiritoso, Dan si appassiona al gioco e si butta a capofitto nelle indagini. Sarà grazie all’acume di Dan che le indagini prenderanno avvio e porteranno alla scoperta di un secondo, atroce delitto. Affiancando Torp, Dan scopre un complesso intrigo che affonda le sue radici in uno dei più odiosi reati, la riduzione in schiavitù delle donne.
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