Nonno Ultimo
Mi hanno chiamato Nonno Ultimo perché sono ultimo tra gli ultimi, un fantasma che cammina. Una creatura che respira, ma di cui nessuno ricorda l’esistenza!
Sono stato accalappiato e finito in canile nel lontano 2003, avevo solo due anni.
Da allora passo la vita a fissare un quadrato di cemento, dalle pareti vuote, spoglie dove l’unico arredamento sono creature maledette come me e un secchio di cibo e di acqua!
Ho passato 13 anni a fissare un muro.
Poi gli occhi di una volontaria si sono posati su di me: ha visto un cane brutto, vecchio, malandato.
E ha sentito una profonda vergogna per la sua specie, e pietà di me. In 13 anni nessuno ha mai avuto pietà di me. Non esiste nei luoghi dove veniamo confinati e nascosti agli occhi del mondo intero!
Sono uscito e mi sono ritrovato di colpo in un mondo fatto di odori, suoni, colori! È una pugnalata dolorosa perché sono consapevole di morire presto, senza aver mai vissuto.
Mi hanno chiamato Nonno Ultimo e ho quasi 16 anni, un tumore al pancreas e un tumore in bocca. Avrò poco da vivere, ma quel piccolo ultimo pezzetto non lo farò da solo, lo farò al caldo e con cibo morbido e gustoso.
Aggiornamento gennaio 2017:
È passato un mese da quando Nonno Ultimo è nella sua casa famiglia.
Quando lo abbiamo accolto abbiamo considerato che non dovevamo farci illusioni. Che avrebbe potuto lasciarci da un giorno all’altro. Nonno Ultimo era molto magro – chissà quanta fatica faceva tutti i giorni a lottare per le crocchette messe in un secchio a tutti i cani del suo box di canile. Lui che era vecchio, malato di tumore al pancreas e con un tumore in bocca…
Nonno Ultimo ora gode di cibo caldo, buono e morbido, e il suo sguardo per quanto sempre triste, sia già più vigile. Ciò che abbiamo fatto è stato dargli una casa, una cuccia calda, la libertà di scegliere se farsi un giretto o sonnecchiare al sole. La dignità e il rispetto di un essere vivente, non è forse questa? Noi crediamo di sì.
Nonno Ultimo fa parte del nostro progetto «Sostieni un Nonnino del Miglio Verde». Sono cani che non sono più né fisicamente né psicologicamente in grado di affrontare un viaggio verso una famiglia adottiva. Per loro abbiamo trovato una casa famiglia dove possono vivere serenamente il tempo che li rimane. Regalare pace, rispetto e serenità a un essere mortificato per tutta la vita è un dovere morale, ma anche un grande piacere, come può fare piacere dare benessere ad ogni creatura vivente. Chi desidera partecipare al nostro progetto «Nonnino» può scrivere una mail a info@razzabastarda.org.