Mi hanno chiamato Nonno Ultimo perché sono ultimo tra gli ultimi, un fantasma che cammina. Una creatura che respira, ma di cui nessuno ricorda l’esistenza!
Sono stato accalappiato e finito in canile nel lontano 2003, avevo solo due anni.
Da allora passo la vita a fissare un quadrato di cemento, dalle pareti vuote, spoglie dove l’unico arredamento sono creature maledette come me e un secchio di cibo e di acqua!
Ho passato 13 anni a fissare un muro.
Poi gli occhi di una volontaria si sono posati su di me: ha visto un cane brutto, vecchio, malandato.
E ha sentito una profonda vergogna per la sua specie, e pietà di me. In 13 anni nessuno ha mai avuto pietà di me. Non esiste nei luoghi dove veniamo confinati e nascosti agli occhi del mondo intero!