Trasferirsi all’estero? – Solo con tutta la famiglia

DonatellaDonatella e la sua famiglia hanno adottato due cani “nostri” provenienti da un canile toscano.

Dopo qualche anno ci ha contattate per comunicarci che sarebbero andati a vivere all’estero e le servivano documenti dei cani adottati per atti burocratici legati al trasloco. Abbiamo chiesto a Donatella di raccontarci la storia:

«L’idea di trasferirci vagava nelle nostre menti da tempo, prima pensavamo alla Tunisia dove siamo stati diverse volte ma vedevo Enrico non convinto del tutto. Incuriositi dalle isole Canarie, a dicembre 2013 siamo andati a vedere Fuerteventura … ed è stato amore a prima vista.1 Amore a prima vista

A quel punto siamo passati alla fase organizzativa, che non è stata certo semplice ma assolutamente fattibile. Pensare di viaggiare per circa 6000 km in aereo spostando 7 cani, 7 gatti, 1 tartaruga, 1 salamandra e 2 pesci rossi l’ho scartato subito. Alcuni di loro non avrebbero retto lo stress, tra cui il vostro Michele che dopo 9 anni di canile e il suo bagaglio di ossa rotte sarebbe morto di infarto anche solo per il distacco. Abbiamo quindi preferito fare il viaggio nel modo più lungo ma tutti insieme, dove loro non avessero MAI la sensazione di distacco e abbandono! Così abbiamo comprato un furgone con autorizzazione per trasporto animali e abbastanza grande da sistemare tutte le gabbie, fatti vaccini e passaporti (ben 14!!) e certificati ASL per tartaruga e pesci, toelettatura per i pelosi. Le nostre cose le abbiamo imballate e spedite con container.

L’8 maggio 2014 la partenza: il furgone con cani, gatti, tartaruga e pesci guidato da Enrico, io con la nostra macchina dietro con le cose personali e la bimba. Il viaggio inizia da Asti, attraversiamo la Francia e la Spagna fino a Huelva dove ci imbarchiamo sulla nave che ci porta a Lanzarote, attraversiamo l’isola e ci reimbarchiamo per Fuerteventura, l’ultimo sforzo per la nuova casa. Abbiamo viaggiato 4 giorni dormendo poco e cercando di ottimizzare i tempi (ogni 2 ore sosta cani)…In viaggio

Confesso che ho avuto il timore che per i cani fosse uno stress eccessivo, arrivano tutti da canili e lo stare giorni in gabbia poteva essere pesante per loro… e invece ci hanno dato (tutti!) una lezione indescrivibile, la conferma che non importa dove, non importa quanto, ma insieme! La cosa che temevo di più era l’imbarco e lo sbarco che con 7 cani e tre adulti e una bimba di 8 anni poteva essere ingestibile… invece sono stati SPETTACOLARI! Scesi dal furgone e portati al “canile” della nave dove le gabbie non abbondano di spazio e igiene, il vostro Amos non poteva muoversi. Facevamo a turno per sgambettarli e ovviamente Enrico ha dormito accanto alle loro gabbie. Per 36 ore di nave mai un lamento o segno di disagio… l’unico che ha sofferto un po’ è stato Enrico.

 

Enrico + AmosPer la casa ero venuta qualche giorno in febbraio per affittarne una già con recinzioni per i cani, trovata con cortile attrezzato con due zone separate e cucce. L’arrivo è stato emozionante: una volta liberati sembravano bimbi in un parco giochi, i gatti nel patio per qualche giorno per abituarsi al posto e via…

Oggi abitiamo lontani a sufficienza da vicini e con circa 10000 mq di terreno tutto recintato, ogni giorno dopo la pappa Enrico fa il giro della montagna con tutti e 7 i cagnolotti e qualche gatto che si unisce al gruppo.

La nostra decisione é stata consapevole e non saremmo mai andati da nessuna parte se per qualche motivo non avremmo potuto portare con noi tutti i componenti della big family.»

 

Famiglia

 

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